Un sito web o sito Internet (anche abbreviato in sito se chiaro il contesto informatico) è un insieme di pagine web correlate, ovvero una struttura ipertestuale di documenti che risiede, tramite hosting, su un web server e accessibile all’utente che ne fa richiesta tramite un web browser sul World Wide Web della rete Internet digitando in esso il rispettivo url o direttamente l’indirizzo IP.
Il progetto, la realizzazione e la gestione di un sito web fa ampio uso di tecniche e conoscenze proprie della programmazione Web o di format predefiniti direttamente a disposizione dell’utente amministratore forniti da strumenti appositi o reperibili in rete e dall’utilizzo tipicamente user friendly.
Tipologie di siti web
Dal punto di vista della struttura e della tecnologia utilizzata, i siti web si possono distinguere sommariamente in due tipologie principali:
siti statici, siti dinamici.
I siti web statici formati da pagine statiche presentano contenuti di sola ed esclusiva lettura. Solitamente vengono aggiornati con una bassa frequenza e sono mantenuti da una o più persone che agiscono direttamente sul codice HTML della pagina (tramite appositi editor web). Si tratta storicamente della prima generazione di siti web.
I siti web dinamici formati da pagine web dinamiche presentano invece contenuti redatti dinamicamente (in genere grazie al collegamento con un database) e forniscono contenuti che possono variare in base a più fattori. I siti web dinamici sono caratterizzati da un’alta interazione fra sito e utente; alcuni elementi che caratterizzano la dinamicità di un sito possono essere: l’interazione con uno o più database, la visualizzazione dell’ora server, operazioni varie sul file system (tipo creazione dinamica di documenti, ecc.), il cloaking basandosi su vari parametri (tra i quali lo user agent, o il browser, o la risoluzione dell’utente), la visualizzazione o stampa o catalogazione degli indirizzi IP degli utenti, e molto altro. Essi possono essere scritti tramite linguaggi di scripting come ASP, PHP e molti altri linguaggi web. Particolarità dei siti dinamici è che le “pagine” che costituiscono il sito vengono generate all’atto della chiamata da parte dell’utente (fatta eccezione per i sistemi che adottano una cache) in quanto i contenuti non sono memorizzati direttamente nel codice sorgente della pagina, bensì in sistemi di memorizzazione esterni allo stesso, come le già citate basi di dati.
La modifica dei contenuti, che spesso possono essere aggiornati grazie ad alcuni editor grafici (detti WYSIWYG) anche senza agire direttamente sul codice, è generalmente frequente.
Categorie
I siti web vengono poi comunemente divisi in categorie per inquadrarne il settore di operatività o i servizi offerti:
sito personale – condotto da individui o piccoli gruppi di persone (come una famiglia), che contiene informazioni prevalentemente autobiografiche o focalizzate sui propri interessi personali (ad es. un blog)
sito aziendale – funzionale alla promozione di un’azienda o di un servizio
sito di commercio elettronico (o “e-commerce“) – specializzato nella vendita di beni e/o servizi via internet
sito comunità – un sito in cui utenti possono comunicare fra loro, per esempio tramite chat o forum, formando una comunità virtuale
sito di download – ampie raccolte di link per scaricare software (dimostrativi di videogiochi, immagini, ecc.)
forum – luogo in cui discutere tramite la pubblicazione e la lettura di messaggi, organizzati per discussioni (thread) e messaggi (post)
sito informativo – con contenuti tesi a informare l’utente, ma non strettamente per scopi commerciali
motore di ricerca – registra i contenuti degli altri siti e li rende disponibili per la ricerca
database – un sito il cui utilizzo principale è di ricercare e mostrare il contenuto di uno specifico database (ad esempio l’Internet Movie Database per i film)
sito ludico – un sito che è in sé un gioco oppure serve da arena per permettere a più persone di giocare
aggregatore di notizie – presenta contenuti prelevandoli automaticamente dalla rete da molte fonti contemporaneamente, ed è simile in questo ai motori di ricerca che sfruttano i risultati delle ricerche degli utenti aggregandoli e immagazzinandoli in un database con criteri quali la tipologia dei media (foto, video, testo etc.) e il contenuto testuale. Il risultato è un sito che cresce esponenzialmente e si arricchisce all’infinito di pagine con contenuto inerente all’argomento di base, definito in fase di installazione ma affinato sulle preferenze degli utenti, il tutto in modo automatico.
link farm – siti creati unicamente per proporre collegamenti verso altri siti a scopo pubblicitario (spesso in cambio di canoni in denaro)
Molti siti sono un incrocio tra due o più delle precedenti categorie. Ad esempio, un sito aziendale può allo stesso tempo pubblicizzare i propri prodotti e pubblicare materiale informativo.
Prende il nome di portale un sito web che ha assunto dimensioni tali da costituire un punto di partenza, una porta di ingresso ad un gruppo consistente di risorse per gli utenti del web; l’argomento del portale può essere più o meno generalista oppure specializzato (portale verticale).
Taluni siti web presentano aree riservate, ovvero sezioni accessibili solamente previo pagamento di un canone, registrazione, o assegnazione di una password.
Struttura
Informalmente e logicamente un sito web si può suddividere in una parte relativa ai contenuti ed una parte di formattazione, presentazione grafica e organizzazione dei contenuti stessi all’utente. Dal punto di vista dell’organizzazione o struttura dei contenuti tipicamente un sito web è strutturato in una home page, che rappresenta la pagina principale di presentazione del sito e dei suoi contenuti, e in delle pagine secondarie di contenuti, raggiungibili dai menù e widget presenti nell’home page stessa tramite link interni (ancore) al sito stesso. Quando il sito web costituisce un punto di partenza, una porta di ingresso, ad un gruppo consistente di risorse di Internet o di una Intranet si parla più propriamente di portale web.
I linguaggi
Il linguaggio più diffuso con cui i siti internet sono costruiti è l’HTML (Hyper Text Markup Language) e suoi derivati. L’HTML viene interpretato da particolari software chiamati web browser: tra i più celebri si annoverano Firefox, Internet Explorer, Safari, Opera e Chrome.
Alcuni plugin per i browser permettono la visualizzazione di contenuti animati, come Flash, Shockwave o applet Java.
Alcuni contenuti possono essere generati dinamicamente sul browser dell’utente, ad esempio tramite JavaScript o Dynamic HTML, tecnologie supportate per impostazione predefinita da tutti i browser recenti (programmazione web client-side).
Per la costruzione di siti web dinamici in grado di estrapolare dati da database, inviare email, gestire informazioni, ecc., i linguaggi di scripting più diffusi sono PHP e ASP (programmazione web server-side).
Per la creazione di siti internet molti webmaster utilizzano comunemente strumenti automatizzati, chiamati webeditor, grazie ai quali redigere il codice anche senza averne un’approfondita conoscenza.
Sempre più la realizzazione e la gestione di siti web complessi e ricchi di contenuti passa attraverso l’uso di Content Management System CMS, delle vere piattaforme web (sorta di evoluzione dei web editor) per le quali non è richiesta alcuna conoscenza di tecniche di programmazione web ed utili anche per forum, blog e portali di e-commerce.
Accesso alle pagine web
Le pagine di un sito web sono accessibili tramite una radice comune (detta “nome di dominio”, per esempio “www.kernel.org”), seguita da una serie opzionale di “sotto cartelle” e dal nome della pagina. Il nome completo di ogni pagina è detto “indirizzo web” o, più tecnicamente, URI (o URL).
L’home page di un sito è la prima pagina che si ottiene digitando il solo nome di dominio.
Per esempio, nell’indirizzo www.w3c.org/Consortium/Offices/role.html:
www.w3c.org è la radice, o nome di dominio
/Consortium/Offices/ sono le sottocartelle, separate dal simbolo “/”
role.html è il nome della pagina
Solitamente le pagine di un sito risiedono tutte sullo stesso Web server,ossia, lo spazio fisico in cui risiedono i files che compongono il sito, e la ramificazione in sottocartelle dell’indirizzo corrisponde ad una uguale ramificazione nell’hard disk dello stesso server.
Ovviamente l’accesso ad un sito o pagine web per eventuali modifiche su contenuti e/o forma da parte degli sviluppatori è del tutto riservato all’amministratore del sito tramite codici o chiavi di accesso.
Per l’interpretazione del codice che compone una pagina web vengono comunemente utilizzati i browser, ovvero quei software che hanno il compito di interpretare il codice e restituirne un output grafico. Tra i browser più comunemente utilizzati possiamo trovare (a titolo indictivo e non esaustivo) Mozilla Firefox,Google Chrome, Opera, Internet Explorer e Safari. I file interpretati da questi software all’accesso della pagina web sono solitamente i fogli di stile (CSS) e i vari script che vengono richiamati all’accesso della pagina. Questi determinano dunque l’aspetto grafico finale restituito all’utente all’accesso della pagina.
Accessibilità dei siti web
I siti web devono soddisfare dei requisiti di accessibilità che rendano i suoi contenuti fruibili a chiunque, compresi i soggetti affetti da disabilità psichica e fisica, definiti in regole precise denominate Web Content Accessibility Guidelines (WCAG).
Aspetti giuridici
Gli aspetti giuridici relativi alla pubblicazione di documenti su un sito web sono spesso controversi, poiché documenti siti in una determinata nazione sono resi accessibili anche da luoghi con leggi ed usi del tutto differenti, ma anche perché le stesse leggi delle singole nazioni seguono con fatica la continua e rapida evoluzione del Web.
In linea generale i contenuti di un sito sono sottoposti alle condizioni di utilizzo del fornitore dello spazio web (hosting) e alle leggi della nazione in cui esso è situato (ad esempio leggi sul copyright, sulla pornografia, ecc.).
Controversie nella legislazione italiana
In Italia sono sorte polemiche se il mondo dei siti web debba rimanere senza vincoli legislativi e soggetta solo ad una autoregolamentazione, oppure in alternativa se debbano essere applicate le norme sulla stampa.
Nell’ottobre del 2007, e successivamente nel novembre 2008, il governo italiano ha presentato un disegno di legge sulla riforma dell’editoria in cui aveva stabilito per i blog l’obbligo della registrazione. La dura replica del mondo web ha portato alla precisazione da parte del sottosegretario Levi che la norma non avrebbe trovato applicazione ai blog.
La disputa si è trasferita sul piano giudiziario quando il tribunale di Modica ha condannato lo storico Carlo Ruta per il reato di stampa clandestina.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Sito_web